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Vita da motociclista

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Finalmente è arrivato il fine settimana. E’ sabato pomeriggio, verso sera, il momento giusto per fare una giratina in centro a trovare gli amici di sempre. Ti siedi al tavolino del bar rigorosamente all’aperto, nonostante fuori ci siano si e no zero gradi ed inizi le solite conversazioni futili che ti fanno dimenticare una settimana di fatica lavorativa, godendo inebriato delle incredibili cazzate che riesci a sentire ed a dire. Mentre i viaggi d’acqua si fanno sempre più consistenti, un rombo incredibile squarcia l’idilliaca sensazione di mancanza assoluta di cervello.

“Tuona?!?” è l’immediato pensiero, ma il fatto che in cielo non ci sia una nuvola da mesi e che il rombo sale di intensità ti illumina: “il terremoto!”. Afferri il cervello lasciato fino a quel momento sotto il tavolino e realizzi che si tratta degli scarichi aperti di una moto supertuninghizzata, lucida come l’argenteria di mamma che si sta avvicinando.

Eccola. Sembra appena uscita dal concessionario, nonostante le evidenti modifiche agli scarichi, ai freni, la sostituzione delle pedaline e la livrea copiata pari pari dalla MotoGp. Sopra riconosci immediatamente lui: “il classico fighetto da bar”, accompagnato dalla strafigliuola di turno, in rigorosa minigonna e tacco vertiginoso. Lui fa lo splendido, con quel giubbottino motociclista style (ma firmato), gli stivali da guerriero e gli occhiali molto ChiPs, anche se ormai è buio da un pezzo.

Ammiri le evoluzioni di lei per scendere dallo striminzito sellino senza farsi fare una visista ginecologica da tutti gli astanti, come odi l’atteggiarsi di lui che sembra appena arrivato ai box dopo aver vinto la gara dell’anno al Mugello. Veramente odioso. Come vero motociclista lurido e puzzolente che affronta i pericoli delle strade domenicali, ti senti offeso da tale tracotanza. Che vergogna per la categoria. Quanto ben di dio sprecato (pensando alla moto e non alla strafigliuola).

Ritorni alle discussioni con gli amici, calcondo il tono e osteggiando apertamente personaggi come lui: quelli portati dalla piena, i figli degli anni in cui Rossi e le sue vittorie hanno portato per strada migliaia di motociclisti della domenica, buoni solo a pavoneggiarsi ed a viaggiare giusto dal garage di casa al centro città. Ti spingi a dire, ormai in preda al delirio, che sicuramente sarà finocchio e la strafigliuola non sarà altro che uno splendido accessiorio al pari di cupolini, portatarga e specchietti carbon look.

Ti alzi ed amareggiato torni a casa...

Finalmente un altro weekend. Gioioso hai finito di montare il nuovo scarico in titanio sulla tua moto “dimenticando” il db killer perché la marmitta deve respirare. Ti cambi per farti il tuo solito giro in centro. Arriva la tua signora, con quel vestitino corto nero che gli hai regalato poco giorni prima. Sarà l’atmosfera, sarà il rilassamento del fine settimana, sarà la marmitta nuova, ma lei ti sembra splendida. Si avvicina e ti sussurra “ Dai, mi metto il casco ed andiamo in centro con la moto, così non fatichiamo a trovare il posto per l’auto”. Non aspettavi altro. Parti.

Arrivi al semaforo prima del bar. E’ rosso. Sgasi un po’ per sentire il suono pieno dello scarico stappato. Guardi nello specchietto lei per vedere se ha delle reazioni a tali roboanti smanettate, e gli accarezzi la coscia coperta dal velato collant. Sposti lo sguardo sullo stivale in pelle di cui sei tanto fiero e poi succede qualcosa...

Inizi a pensare...

L’idea si fa spazio nel tuo cervello....

E’ terribile...

“Sono un classico fighetto da bar!” Nooooooooo.....

 


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