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Report Mugello 2009 Parte II

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Il Delirio 

La sala stampa mi fa l’effetto della plancia dell’Enterprise e mi sento un po’ Kirk “alla scoperta di nuove forme di vita e nuove civiltà”. Così mi rimetto in marcia per i corridoi e poi giù nel piazzale alla scoperta di questo fantastico mondo. Inizio a curiosare più profondamente nei box e ad avvicinarmi ai meccanici sempre all’opera. Scopro che esiste un addetto al lavaggio ed alla lucidatura delle carene (gli dovrei portare la mia hornella), scopro che tutte le moto, tra un turno ed un altro, vengono praticamente smontate pezzo pezzo, pulite e rimontate a tempo di record. E’ bellissimo vedere i carrelli colmi di gomme in attesa di essere consumate, montate su cerchi che pesano poche centinaia di grammi. L’atmosfera è quella di una giornata di gara, quindi sono tutti impegnatissimi, ma si respira anche aria di altissima professionalità e tutto sommato tranquillità, nonostate i febbrili preparativi.

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Ogni team ha il proprio spazio dove operare e (ad esclusione di pochi marchi) tutto si svolge a contatto con noi poveri allupati possessori di pass che girellano imbizzarriti in tutto questo ben di Dio. Ogni volta che vedi qualcosa, la tentazione di mettersi in tasca una pinza freno, un pignone, una manopola o qualche altro ammennicolo è fortissima.

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Resisto alla tentazione del furto, mi accorgo che la 125 è finita e che ci sono i festeggiamenti. Vedo i piloti ragazzini (dal vivo sembrano proprio bimbi) che affollano i vari box al ritorno dalla gara e che parlano con i tecnici spiegando i problemi, le sensazioni e i momenti critici della gara, nella speranza di risolvere il tutto al prossimo appuntamento. Vedere di persona gli scambi di opinione ti riporta al fatto che ti trovi davanti a veri professionisti, nonostante sembrino degli scolari delle medie. Un contrasto strano da spigare. Nel frattempo si sta preparando per la 250, la classe di Pasini e Simoncelli che tutti aspettano come protagonisti della gara. Torno su in sala stampa per vedermi una delle gare più belle, sopratutto nel finale, degli ultimi anni.

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Inizia a piovere e mi vedo un cambio gomme supersonico sulla pit-line. Poi la partenza ed un delirio di giri, sorpassi e sportellate. Tutti i giornalisti si divertono come matti, divisi in sostenitori di Simoncelli, Pasini o Bautista. Un ultimo giro da brivido suggella una favolosa gara ed io riprendo la marcia nella zona paddock. Ora mi colpisce una cosa: la presenza massiccia ed incommensurabile di potta.

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E qui mi fermo... Mi dirigo verso il motorhome Yamaha nella speranza di beccare Rossi. Ma appena arrivo vedo subito che si tratta di una missione impossibile, circondato com’è da un folto gruppo di fans. Oltretutto è uno dei pochi posti transennati, quindi l’avvicinamento è pressoché impossibile. Sento un brusio, poi tutti a salutare ed ecco la superstar!. La gente inizia ad accatastarsi per raggiungere il campione e farsi fare un autografo od una foto insieme se si è fortunati. Un delirio. Però sono felice, perché mi sono trovato a meno di 50 metri dal campione invece che vederlo in televisione e migliaia di km di distanza.

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Prima della MotoGp mi godo ancora un po’ di paddock e trovo cose sempre interessanti, tipo la RSV4 e la KTM sbk che viste dal vivo sono delle vere e proprie bombe. L’Aprilia poi sembra un 125 con il motore di una mille tanto è compatta. Libidinosa. Poi trovo un boxettino dove un meccanico Ducati illustra i passaggi di settaggio e manutenzione della Desmosedici. Ci vorrebbe lui a fare i cambi di olio all’ABT (senza nulla togliere a Festerino). Un mago. Va da se che la Ducatona è impressionante. Mi imbatto anche nella mitica Garelli del SIC, in fase di caricamento sul proprio motorhome. Io mi accontenterei anche solo di questa.

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Il momento della MotoGp si avvicina e la fibrillazione aumenta. Mi lancio verso il box Suzuki e becco Vermeulen e Capirossi che stanno per entrare in pista. Entrambi sono molto concentrati e non si lasciano abbracciare dal pubblico anche se si pronunciano in cenni di saluto e grandi sorrisi. Le ombrelline Yamaha si dispongono a cerchio, segnale che i due piloti ufficiali stanno arrivando. Prima compare Lorenzo, molto concentrato e serio, poi è la volta di Rossi

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Mentre Valentino cammina verso l’ingresso box, mi viene spontaneo urlargli “Dagliene!!!”. Sarò deficiente?!?. Eppure, magari attirato da qualche altra cosa o forse per un semplice caso, Rossi si gira verso di me e saluta. Grandioso!!! Mi sono trovato a meno di 20 metri da lui e (forse) sono anche riuscito ad attrarre la sua attenzione. Sarà una giornata che non scorderò mai più, questo è sicuro. Cosa potrà accadere di più di questo?

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Ed invece non mi sarei mai aspettato che...

(continua...)