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Report Mugello 2009 Parte III

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...ci sarebbero voluti addirittura tre post per poter raccontare la magnifica esperienza. Consolatevi, perché se dessi retta a quanto vorrei scrivere, non basterebbe l’intero forum!. Chiusa la parentesi, riprendo la narrazione.

E’ l’ora della MotoGp, la classe che tutti aspettavano. Mi posiziono in sala stampa e vedo formarsi lo schieramento con tanto di colpo di scena di Lorenzo che scivola, ma riesce ad allinearsi. Vedere dal vivo il formarsi della griglia, i giudici con le bandiere alzate, il rombo di motore che sale è una vera e propria libidine, superata solo dal momento in cui il frastuono dei motori raggiunge livelli inauditi al momento del via. F-A-V-O-L-O-S-O!!!!! Lo scatto delle moto da ferme è veramente impressionate. Dalla televisione sembra tutto più facile, ma dal vivo sembra che i piloti tutti insieme occupino al massimo cinque metri quadri. Come faranno a districarsi in tale bolgia? Mistero... L’arrivo dei piloti dopo il primo giro mi prende quasi alla sprovvista, data la velocità con cui avviene. Fiondo il mio sguardo alla finestra e vedo sfrecciare uno ad uno questi inferociti bolidi lanciati oltre i 300 km/h, immersi in una mistica nuvola di acqua.

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Filmatino

http://s27.photobucket.com/albums/c195/Dr-Manetta/Mugello%202009/?action=view¤t=9Partenza.flv

Possibile che i giovani ragazzi, tranquilli e gentili, a cui hai stretto la mano pochi minuti prima, siano i soliti che vedi volare sopra razzi a due ruote immersi nella pioggia?
Possibile che la cattiveria agonistica da gomito a terra pervada quelli che ti sembravano studenti delle superiori? Eppure è così. Come vale per noi comuni mortali, la visiera scatena l’effetto Dr. Jekill & Mr. Hide anche nei professionisti. Impressionante è l’unica parola che mi viene da pensare.
Come impressionante è la rimonta di un fantastico Melandri che conquista lottando addirittura il primo posto. Che gara! Io continuo il mio ping pong tra i monitor della sala stampa e la finestra che mostra il rettilineo ogni qual volta sento arrivare il rombo di una Gp.
Ai box l’attività è febbrile (mi trovo proprio sopra il box Honda di Dovizioso) ed intuisco che il cambio moto è prossimo, con la pista che via via si sta asciugando. Chi prima, chi dopo entrano tutti e mi godo, da pochi metri di distanza, le funamboliche fermate e ripartenze con salto in sella. Che spettacolo.

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Filmatino

http://s27.photobucket.com/albums/c195/Dr-Manetta/Mugello%202009/?action=view¤t=9Dovizioso.flv

Tutto sembra andare per il verso giusto anche se la classifica si stravolge e la gara perde per una brutta caduta il già malconcio Pedrosa (posso assicurare che la gamba operata proprio non la muoveva... come farà a guidare una moto da quasi 200 cavalli in quello stato è uno dei misteri di questo affascinante sport e di coloro che lo praticano). Gli ultimi giri sono al fulmicotone ed i due della Yamaha riescono a risalire fino il secondo e terzo posto, mentre uno scatenatissimo Stoner riesce nell’impresa di strappare il Mugello al Gan Duca di Toscana Rossi. E’ la fine. E’ il delirio.
In sala stampa tutti si danno un gran da fare per selezionare le foto migliori, finire gli articoli e mandarli alle proprie redazioni. Arrivano le prime dichiarazioni dai protagonisti ed è un susseguirsi di comunicati stampa ai quali mi sottraggo volentieri per ritornare nel paddock con la speranza di beccare qualche altro protagonista. Mi fiondo alla Honda dove trovo Beltramo, con il suo inconfondibile zainetto, in attesa di intervistare Dovizioso. I tecnici portano fuori le gomme rain usate da Andrea in gara e come le vedo, la mandibola mi cade dritta in terra... Praticamente il ragazzo non riesce a pulirle tutte, prorpio come me. Solo che per lui è il “centro gomma” ad essere nuovo.

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Rivedo apparire Toseland, Edwards, Melandri, Vermeulen e Capirossi con bimbo in collo e moglie al seguito. Sono tutti li a farsi osannare dalla folla, come i tre sul podio che festeggiano di fronte ad un pubblico in delirio. Mamma mia che goduria. Ogni cinque minuti me lo ripeto nella testa “troppo bello, troppo bello, troppo bello” sarà infantile, ma è più forte di me. Volo al box Ducati nella speranza di riuscire a fotografare le mitiche Desmosedici, ma sono ancora dentro circondate dai tecnici ed allora viro verso la Pramac dove praticamente mi lasciano appoggiata al motorhome la moto di Kallio (proprio su richiesta mia esplicita) ed ho il tempo di immortalarla in varie pose. Non so cosa darei per provare un mostro del genere...

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Torno alla Ducati speranzoso, mi affaccio e vedo ancora le Desmosedici ferme li dentro. Mi piazzo li davanti ed aspetto. Nella migliore tradizione di “favismo” che mi attanaglia, trasalgo quando da dietro mi suonano insistentemente con il clacson di uno scooterino. Mi giro inebetito, metto a fuoco la vista e mi accorgo di essere in mezzo alla strada di “Niki Hayden!!!”. Praticamente lo urlo ed anche lui trasale un attimo, distraendosi dagli scuri pensieri di una deludente gara. Passa, parcheggia con l’intenzione di entrare al box, ma i miei incitamenti (non ricordo nemmeno quello che cavolo ho detto) lo fanno tornare indietro a stringermi la mano.

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Ragazzi, anche lui è stato un Campione del Mondo! Poi entra dentro al box e si mette a discutere con gli ingegneri, gesticolando le sensazioni che ha avuto in gara e che io interpreto con poco feeling all’anteriore in uscita di curva ed una profonda oscillazione al posteriore in staccata. O almeno questo è quello che mi illudo di aver compreso. Insomma, ho avuto anche l’onore di stringere la mano a colui che è riuscito per primo a rompere il dominio di Valentino. Ormai siamo alle battute finali di una splendida giornata e sono più che soddisfatto, ma mai dire mai....

Mi arriva la telefonata del collega (lui lavorava veramente, come tecnico) che mi annuncia che i primi tre sono in sala conferenze. Batto il record mondiale dei 110 ostacoli e mi ritrovo di fronte alla porta, sperando di beccare all’uscita i tre moschettieri. Mentre sono li, l’uscere vede il mio pass ed apre la porta “prego, entri”. Cazzo, mi ero dimenticato di avere il pass da giornalista! Varco la soglia e mi trovo a circa 10 metri dal podio del Gp: Stoner, Lorenzo e Rossi tutti li a portata di mano. Sto vivendo un sogno, non può essere altrimenti. Mi schiaffeggio mentalmente per destarmi e mi avvio tremolante verso Stoner.

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Urto contro una ragazzina bellissima a cui chiedo scusa e che poi riconosco come la moglie di Casey (la tv non gli rende giustizia, fidatevi). Mi paro davanti a lui e lo fotografo, da circa 2 metri di distanza, mentre rilascia una dichiarazione ad un giornale inglese. Sulla mia destra vengo ditratto da una poltroncina che ospita due trofei “Alice” e due bottiglie di spumante magnum: sono quelli di Rossi e Lorenzo. La voglia di rubarle in questo caso è stata fortissima... “Le prendo, me le metto nella patta dei pantaloni... chi vuoi che se ne accorga...”.

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Distratto da questi pensieri illeciti, perdo l’uscita di Stoner che mi sorprende alle spalle e se ne va. Mi concentro allora sui piloti Yamaha (hai detto nulla) ancora li davanti a me intervistati dai veri giornalisti. Mi faccio intraprendente e mi avvicino ancora di più. Praticamente respiro la loro solita aria. La sensazione è indescrivibile... Continuo a filmare con la mia macchinina fotografica Rossi che parla inglese e Lorenzo che parla spagnolo, avendoli quasi spalla a spalla, come ho sempre visto fare in televisione da quando sono un ragazzino. Godo ogni secondo di quei momenti. Mi allontano qualche passo per mettermi in mezzo al corridoio delle seggioline.

Le interviste stanno finendo e Rossi si alza e viene verso il corridoio, dove mi trovo io. Viene fermato per qualche altra domanda dai giornalisti, ma Brivio (proprio lui) cerca di portarlo via. Fa altri due passi verso di me e si riferma per scambiare una frase in inglese con un tipo poco più avanti di me. Lo saluta e si incammina nella mia direzione. Ho il cuore che batte a mille, come una fighetta davanti a Brad Pitt o a Di Caprio. Lui si avvicina, a meno di un metro, poi 50 cm. Mi guarda negli occhi (mi sono proprio parato davanti) ed io, resistendo strenuamente alla tentazione di mettermi in ginocchio di fronte all’Oracolo del motociclismo moderno, bofonchio un “Posso avere l’onore di stringerle la mano?”, dandogli un lei di rispetto e non di educazione. Salivazione azzerata e lingua felpata avrebbe detto Fantozzi. Io mi limito a dire che il cuore si è fermato... Fino a che lui non a preso la mia mano tesa e la stretta vigorosamente...
HO STRETTO LA MANO A VALENTINO ROSSI!

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Filmatino

http://s27.photobucket.com/albums/c195/Dr-Manetta/Mugello%202009/?action=view¤t=9Rossi.flv

Devo aggiungere altro? Posso aggiungere altro, eccome. Mentre inebetito pensavo a quanto appena accaduto, il mio stato catatonico viene destato dall’arrivo di Lorenzo che nel frattempo aveva terminato le varie interviste. Potevo farmelo sfuggire? Mi protendo verso di lui e come ormai avevo ben collaudato, pronuncio la mitica richiesta: “Mi posso complimentare con te?”. Mi guarda sorridente, mi rignrazia con un occhiolino, ricambia la stretta di mano e mi da anche una pacca sulla spalla, praticamente come se avessimo appena finito un bel giro insieme nel Motodromo il sabato mattina. La mia prostata era gonfia come se avessi ingerito un quintale di viagra. Gioia e tripudio. Rimango ancora un po’ da solo nella stanza per non far svanire le sensazioni appena vissute, fantastiche e incommensurabili.

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http://s27.photobucket.com/albums/c195/Dr-Manetta/Mugello%202009/?action=view¤t=9Lorenzo.flv

Esco nel corridoio e rientro in sala stampa, giusto giusto per trovarci il mitico Simoncelli intento a fare polemica (in modo molto tranquillo) con la direzione gara. Mi avvicino, ascolto, riprendo, annuisco come se fossi un gran giornalista sportivo e mi ascolto tutto quello che ha da dire. Il SIC mi fa veramente schiantare. Finisce il discorso, spiega un po’ l’andamento della propria gara e poi si congeda. Ma il Dr.Manetta era li pronto a tenderlgi la mano ed a complimnetarsi con lui. E lui, simpaticamente, accetta la stretta, mi ringrazia e se ne va.

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http://s27.photobucket.com/albums/c195/Dr-Manetta/Mugello%202009/?action=view¤t=9Simoncelli.flv

Ogni altra aggiunta a quanto detto penso sia superflua. Sono perfettamente cosciente che l’enfasi nella trattazione sia oltremodo esagerata. Sono consapevole anche che la vita è fatta di cose molto più importanti, nel bene e purtroppo nel male. Però, per una volta, mi sono voluto lasciare trascinare dai sogni, facendomi rapire completamente dal ragazzino che tutto sommato vive ancora dentro di me e che anni fa si sedeva di fronte al televisore godendo delle gesta sportive di Freddie Spencer, Eddie Lawson, Wayne Gardner, Kevin Schwantz e Michael Doohan.

Viva TerreMotor!
:daglienedipiu: