Messaggioda Zuzz » giovedì 6 luglio 2006, 22:31
La mia insaziabile voglia di confrontare moto questa volta mi ha portato ad un estemporaneo test tra due signore d'alto borgo, svoltosi in un ritaglio di tempo che sono riuscito a concedermi ieri, prima di cena.
Da tipico abitante del mondo reale, ho potuto mettere le mani su due "ex" prime donne; non roba recentissima ma moto che qualche anno fa hanno turbato i sogni di più di un appassionato, entrambe soppiantate da modelli nuovi, più affinati e probabilmente più emozionanti solo sulla carta...o quasi. Certo che con un portafogli come quello di un calciatore...
Le due belle sono la mitica Aprilia Tuono "Fattori".. precedente modello, contro una bellissima Ducati Monster S4 Senna (quella col 916).
ESTETICA e RIFINITURE (in pieno stile InMoto).
Non c'è dubbio e non voglio dilungarmi: l'Aprilia si sforza parecchio a sembrare più professionale della Monster, ma non ce la fa! Dico sembrare perchè all'atto pratico la Tuono, in quanto a componentistica è messa meglio, ma non riesce a valorizzarsi per il solito discorso legato alllo stile "giocattolone" della casa veneta. Ma come ho già scritto in altre occasioni, il manubrione asimmetrico della Tuono e le sua piastra di sterzo gli fanno guadagnare molti punti..ma non per superare il Monster che da sempre riesce a comunicare quell'idea di special di serie nonostante il computo delle chicche e delle munizioni al carbonio sia pressochè di uguale entità.
Inpugnando le moto da fermo, mi accorgo subito che l'uso ha sortito effetti diversi: il mono Sachs della Ducati mi è sembrato subito spompato e le forcelle mi hanno dato una sensazione di "pezzo di legno", dalla scarsa scorrevolezza e dal ritorno grossolano. La moto ha 4000 km circa ed è del 2002; è stata usata pochissimo. Sulla Tuono, al contrario, i suoi 18000 km sembrano essere..1800! Non cigola, è molto composta anche se ci si salta sopra e soprattutto sembra avere delle sospensioni invece che delle mazze ferrate inerti sull'anteriore ed un gommone sul posteriore. E' una moto del 2003. Tutti conosciamo la posizione del Monster, anche se l'S4, con quelli pseudosemimanubri è una piccola sorpresa. Sulla Tuono posso dire che il vecchio modello sembrerebbe più motardoso del nuovo, ma non ci giurerei. Non voglio allungare troppo il brodo: partiamo.
LA GUIDA
Accendere il Mostro significa rendersi conto ancora una volta di quanto sia stretta, piccola e..vogliosa di misto e asfalto buono. Nel girare la chiave si vedono i piedi a terra come sul Fifty HF, solo che dopo una apparente difficoltà del motorino d'avviamento, si viene inondati da un mare di basse frequenze che smuovono l'anima, contrastate inutilmente dal sottile tintinnio della frizione a secco. Ci sono due finali Arrow in carbonio che fanno la loro parte, ma l'altra ha una Akra in titanio; ne sento delle belle!
Inserisco la prima e parto. Rapporti lunghi, lunghissimi all'inizio e poi tutti vicini in pieno stile SBK. Considerata la nota imperfezione nell'erogazione di quel motore, molti tornanti si fanno in prima per tenerlo ad un numero di giri tale da evitare sobbalzi e strane risposte dell'iniezione. La spinta c'è ed il motore sale rabbioso con un timbro pieno e vibrante che si sente nei polsi e nelle dita che devono stringere una frizione di 200 kg più dura di quella della Tuono e con la leva che vibra con fruquenza diversa in base al regime: sembra un contagiri tattile. Le Diablo hanno accentuato il comportamento che ho sulla fida Hornet: dare gas in uscita provoca uno scarto secco del posteriore che si assesta solido dopo un istante e non da più fastidio, solo che qui questo scalino è più secco data la maggiore coppia. Motore bello divertente ma non "terrorizzante" come molti dicono (magari hanno una 620)..mi chiedo cosa direbbero dopo aver sentito l'FZ1 dopo i 9000 nel misto. Il fatto che mi ha dato fastidio e che spalancando di brutto sentivo un un ritardo, come se un cilindro non esplodesse bene per un attimo. Non so se la cosa sia da imputare a quella moto o alla curva di coppia del Ducati simile ad una sega a denti stretti. Altro limite e che questa moto è da conoscere bene prima di andare forte: il mono si siede e scarica l'anteriore, rigidissimo che da sicurezza in ingresso ma sfiducia in uscita. Sotto la ruota succede di tutto: la moto sbacchetta di brutto se si straccia il gas e l'asfalto non è proprio un tavolo di biliardo. La sua fama di moto maschia adesso l'ho capita, non da sicurezza ne in trazione ne in traiettoria ed il paracarri è sempre più vicino... I possessori del Monster 916 imputano il fatto ad un motorone da uomini veri, ma secondo me c'è qualcosa di sbagliato in quello che sta attorno al motore, a dispetto delle proverbiali doti Ducati. Per il folclore: la moto è difficile da impennare. Aprire forte significa derapare, dato che la moto tende ad andare avanti invece di alzare la testa. La cosa sarebbe un pregio se non fosse solo relativa alle impennate (perchè per il resto l'avantreno non mi è sembrato solido) e se si usa la frizione la risposta è troppo brusca.
Salire sulla vecchia Tuono significa rilassarsi e godersi la corsa. La solita sensazione che tutti possano andare forti su questa moto... la differenza la fa la velocità d'ingresso e di percorrenza perchè a piegare piega pure mio nipote. Il motore Ducati vi sembra potente? Provate questo con scarico ed eprom dedicata, con un dente in meno al pignone tanto per gradire..Siamo di fronte a vere impennate di potenza in seconda anche in discesa, cacchio..e in prima ci si deve sedere sul manubrio per non farlo. Sulla stessa strada sembra che i buchi non ci siano più, ma non ho visto operai dell'ANAS agire di nascosto..si esce molto più forte della Monster e la forcella fa la forcella e il mono..il mono appunto. Di cavalli ce ne sono molti di più perchè si sente il vuoto nello stomaco nelle accelerazioni brevi che il 916 si scorda, e in generale, anche se i rapporti sono meno distesi, la moto mangia i piccoli dritti con una sola marcia, a dimostrazioni di un buon allungo e di un fuorigiri che arriva più dolce che sul Ducati, che mura più bruscamente. Se avessi potuto fare una sovrapposizione di immagini, io sulla Tuono avrei dato 3 curve al chilometro a me stesso sul Moster, che frena anche meno a dispetto dei doratissimi Brembo.
Da ducatista soffro nello scrivere di questa superiorità così netta della Tuono, che invecchia anche meglio e a noi del mondo reale è ciò che importa: la nostra moto sarà la stessa fra 3 o 4 anni?
In sintesi il motore Aprilia è più moderno e prestante, ma se qualcuno, come me, si ostina a chiamare i difetti del 916 "carattere", non posso condannarlo. Quello che non mi è piaciuto del Moster è quella difficoltà nello spingere la moto nella guida veloce (concetto che varia in base alle persone, naturalmente); non da fiducia il suo pregiatissimo avantreno e bisogna riflettere e fare le cose per tempo, mentre la Tuono vi saluta e se ne va, dal "basso" del suo rombo meno maschio, senza raschio e col fischio (della sua "cuscinetteria" più jap)..
E va beh...l'ho preferita e per me è la naked più cazzuta da prendere usata..