Messaggioda claudiabiker » venerdì 16 aprile 2010, 12:14
La Procura di Bologna indaga con l’ipotesi di omicidio colposo per l’incidente avvenuto ieri mattina all’Autodromo di Imola, costato la vita un giovane di 35 anni, Alessandro Tasselli.
L’inchiesta, contro ignoti, servira’ a fare luce sulle cause dell’incidente e sugli eventuali profili di responsabilita’ che dovessero emergere sul tema della sicurezza, tanto del mezzo quanto della pista. Quello che piu’ di tutto preme al pm Flavio Lazzarini, che si occupa dell’inchiesta, e’ capire come sia organizzata e regolamentata la circolazione sul circuito per i privati e se, da parte dell’Autodromo, siano previste forme di controllo sui requisiti di pilota e mezzo.
Al momento, in ogni caso, e’ troppo presto per ipotizzare qualunque cosa e anche l’ipotesi di omicidio colposo e’ una scelta tecnica finalizzata allo svolgimento di tutti gli accertamenti necessari, a partire dall’autopsia sul corpo del 35enne. L’incidente e’ avvenuto alle 9.32, durante il primo giro di prova di Tasselli, all’altezza della ‘Variante bassa’.
L’autopsia sul 35enne, disposta dal pm Lazzarini, verra’ effettuata giovedi’ mattina dal medico legale Matteo Tudini: servira’ a escludere eventuali malori o disfunzioni cardiache del 35enne che potrebbero essere all’origine dell’incidente. Sara’ poi verificata, per scrupolo, anche la presenza di alcol e sostanze stupefacenti. All’autopsia si aggiungera’ probabilmente in seguito una perizia sulla moto, una Honda Vtr 1000, posta ieri sotto sequestro dalla Polizia stradale di Imola. A proposito della moto, uno dei primi obiettivi del pm e’ capire se il mezzo fosse di proprieta’ di Tasselli, o se appartenesse a un qualche club motociclistico, responsabile della predisposizione della moto.
E’ proprio dall’analisi della moto che il magistrato si aspetta risposte importanti per l’andamento dell’indagine: occorrera’ infatti verificare (e verra’ probabilmente fatto con una perizia che deve ancora essere disposta) se tutte le parti meccaniche del mezzo fossero a norma (a partire dai freni), ma soprattutto se fossero ‘tarate’ per una circolazione a una velocita’ fuori dall’ordinario, a maggior ragione su un circuito da corsa. Tutte domande che dovranno trovare risposta. Per il momento, in Procura a Bologna e’ arrivata solo la prima relazione della Polstrada sull’accaduto: l’incidente, riferisce la Polizia stradale, e’ stato ripreso dalle telecamere installate sul circuito, per cui dovrebbero rimanere pochi dubbi circa la dinamica dello schianto. Il video e’ stato posto sotto sequestro.
Secondo la prima ricostruzione diffusa gia’ ieri dalla ‘Stradale’, il giovane, una volta arrivato alla ‘Variante bassa’, anziche’ curvare a sinistra come avrebbe dovuto, ha proseguito dritto, su quello che era il percorso precedente alla modifica della pista realizzata quest’estate. Forse accortosi dell’errore, Tasselli ha tentato una violenta frenata (che ha lasciato un’estesa traccia di pneumatici sull’asfalto), andando poi a schiantarsi frontalmente contro la doppia barriera di protezione (costituita di carcasse di penumatici). Nell’impatto, il 35enne e’ rimasto schiacciato tra la barriera e la moto: e’ morto durante il trasporto, in elicottero, in direzione dell’ospedale Maggiore di Bologna. Va ricordato che proprio nel luglio scorso, dopo la realizzazione della ‘Variante’, piu’ di un pilota sollevo’ polemiche sulla scarsa sicurezza del circuito.
Secondo le prime notizie raccolte ieri dalla Polstrada, ieri il circuito imolese era aperto al pubblico per prove private. Oltre alle condizioni di sicurezza del circuito (segnaletica e vie di fuga), il magistrato ora vuole capire in che modo (e soprattutto su quali presupposti) la circolazione ‘privata’ venga autorizzata da parte dell’Autodromo.
Insomma, le domande su cui Lazzarini cerca risposte sono tante: chi sono i piloti e gli appassionati che possono girare in pista? Puo’ andarci chiunque? Sono necessari attestati o una qualche forma di curriculum? E il mezzo con cui vengono effettaute le ‘prove private’, deve essere sottoposto a un vaglio da parte della societa’ che guida l’autodromo? Ci sono dei requisiti richiesti? Da chi vengono controllate le condizioni tecniche della moto? L’indagine servira’ proprio a chiarire fino in fondo tutti questi interrogativi. Di certo in Procura, almeno in prima battuta, non fanno mistero del fatto che la possibilita’ di girare liberamente su una pista da corsa appare un’attivita’ molto pericolosa e piena di rischi, pensabile solo a fronte di una stretta sorveglianza e controllo
fonte: il resto del carlino
.: Dagliene Racing Team :. claudia è esclusa dai patacca perchè gli e lo da tutto (cit. speedlover ) Fondatrice del Club dei Temperini "cosa ridi te che vai in giro con una moto che sembra la Pimpa "[cit. Dr.Manetta]