MILANO - È di 19 feriti leggeri il bilancio dello scontro tra due tram delle linee 9 e 29/30 avvenuto lunedì mattina, alle 9.23, in viale Bligny all'angolo di viale Sabotino. Quindici passeggeri e i due autisti sono stati trasportati nei più vicini ospedali; le loro condizioni non sono gravi, si tratta di codici verdi e gialli. Ma soprattutto a bordo del tram più vecchio, il 29/30, si è scatenato il panico: le porte non si sono aperte per almeno un minuto e i passeggeri battevano con forza sui vetri. Sotto choc, sono stati poi soccorsi. Immediate le ripercussioni dell'incidente sul traffico in zona, andato subito in tilt.
L'URTO - Il tram della linea 29/30, una delle storiche vetture «Carrelli», è stato colpito quasi frontalmente dall'altro tram, un jumbo di nuova generazione (di colore verde) della linea 9. I mezzi dell'Atm stanno procedendo allo sgombero delle carrozze per potere ripristinare le linee 9, 24 e 29/30 che sono state nel frattempo sostituite da bus tra Piazza Cinque Giornate e Porta Ludovica. La parte frontale del jumbo è molto danneggiata, mentre il vecchio tram è stato colpito di tre quarti a pochi centimetri dalla cabina del conducente. Secondo le testimonianze raccolte tra i residenti, non è il primo inconveniente che accade allo stesso angolo.
LE CAUSE - Secondo una prima ricostruzione di Atm, lo scontro sarebbe avvenuto a causa del malfunzionamento di uno scambio. «Ancora non sappiamo se l'errore possa essere umano o vi sia stato qualche problema tecnico», afferma un portavoce dell'azienda. A testimoniare il fatto che il jumbo tram abbia improvvisamente svoltato verso il centro città invece di proseguire diritto vi sarebbe anche il semaforo da tram, chiamato in gergo «lanterna», che a due ore dall'incidente ancora indicava la direzione a sinistra invece che diritto.
AL TELEFONO? - L'Atm non conferma né smentisce che uno dei due autisti fosse al telefono al momento dell'incidente, ipotesi circolata senza alcuna testimonianza diretta tra i molti curiosi che si sono fermati sulla scena dello scontro. «È vero che a volte i nostri conducenti - prosegue il portavoce dell'azienda - si trovano al telefono mentre guidano, ma lo fanno autorizzati, su nostra indicazione per tenersi in contatto con la sala operativa». Intorno alle 11 è giunto sul luogo dell’incidente anche Roberto Massetti, direttore generale operazione dell’Atm.
I DANNI - Mentre la circolazione dei mezzi pubblici di superficie rimane bloccata nella zona i due tram, che erano incastrati uno dentro l'altro, sono stati separati. Il jumbo presenta il parabrezza fortemente incrinato e circa un metro di lamiera all'altezza della cabina del conducente completamente sfondato. Notevoli i danni sul vecchio tram, interamente in ferro: circa quattro metri di lamiere sono rientrate di quasi un metro con tutti i finestrini corrispondenti completamente distrutti.
IL CODACONS - «Il presidente di Atm Elio Catania, per coerenza, deve dare le dimissioni», afferma in una nota il Codacons. «Se, come ha dichiarato settimana scorsa, i guasti che si verificano sono il prezzo che la città e l'azienda pagano per 10 anni di mancati investimenti nell'ammodernamento delle infrastrutture, questo significa che per Catania è normale ed inevitabile che prossimamente si verifichino altri incidenti. Ma se una rete di trasporto pubblico non è nemmeno in grado di garantire gli standard minimi di sicurezza ai passeggeri, o l'Atm chiude fino a che gli investimenti non produrranno gli effetti desiderati, o cambia presidente».
13 ottobre 2008
Da Il corriere della sera
Milanesi terremotati,tutto ok ?







a sangue e per lui sarebbe stato un problema visto che fare l'autista è la sua professione e senza patente...è dura?
