Dopo la mia uscitina di sabato mattina, posso affermare tranquillamente che nel novero delle teste di vitello che popolano le nostre strade entrano di diritto i ciclisti.
Non so se dipende dalla crisi (io vedo sempre meno moto in giro), dai corsi e ricorsi storici o da qualche moda degli ultimi tempi, ma la popolazione delle biciclette per le strade di montagna mi è sembrata notevolmente aumentata. Così come è aumentata la loro maleducazione...
Gli stranieri tanto tanto... Almeno loro si mettono in fila indiana (anche se a volte mi è capitato di vedere serpentoni di 15-20 biciclette in file indiana che nemmeno i TIR sulla A1...), ma gli italiani, magari cicloamatori con tanto di colori di squadra "Taverna dei Tre Coglioni", "Dopolavoro Palle Mosce", "Cicloamatori Non Chiavatori" ecc. ecc. sono prorio il massimo del minimo.
Li si incontra in grupponi di quindici/venti elementi, paonazzi in viso e con zavorre a forma di tondelli al girovita, che arrancano disperatamente per queste salite montane con l'asfalto a 50° ed il vento contrario, in formazioni a forma di romboide o parallelepipedo con base di 5 ciclisti per un altezza di 7... Praticamente un invasione del nastro d'sfalto.
E noi, le auto e tutti gli altri mezzi che potrebbero viaggiare a medie almeno di 50km/h si trovano incolonnati a subire il loro medesimo supplizio. Oppure te li vedi materializzare di fronte algi occhi dopo un bel tornante. E tra i loro 5 km/h ed i 60 Km/h che può fare una moto che viaggia "piano" c'è già un pericoloso abisso.
Il bello e che poi passi da pirata della strada te e ti mandano addirittura a fanculo.
Sinceramente, anche con loro, la mia pazienza sta finendo...