Pericolo - Reazione

Non di sola moto vive l'uomo

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Pericolo - Reazione

Messaggioda Bendo » martedì 16 maggio 2006, 17:22

Copio e incollo un articolo che non centra nulla da un sito che non centra nulla, che parla di cose che non c'entrano nulla.
(e non mi piace e per questo non ne riporto la fonte come invece andrebbe fatto)

Il mio collegamento:
Efficacia dell'azione, pericolo di vita, reazione psico-motoria al pericolo quando viaggiamo in moto, percezione di pericolo, di limite, allenamento, controllo del corpo e delle razioni istintive negli istanti precedenti all'impatto. Controllo del veicolo al limite delle nostre capacitå.

Bacioni

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Combattere per la vita

Il XX è un sistema di difesa personale da strada praticato da alcuni dei più famosi corpi speciali di polizia del mondo, questo articolo consente di entrare nel tecnico.

Difendersi combattendo per la vita non è di certo come lottare in una gara sportiva. Quando le cose si mettono davvero male, per uscirne fuori, non possiamo fare appello alla sola forza fisica o alla nostra abilità tecnica perché non sarebbero efficienti. Se non si vuole essere sopraffatti in casi di pericolo, è necessario che le reazioni fisico-mentali siano istintive e non razionali.

Raggiungere questo risultato non è facile anche perché le metodiche d'allenamento cui bisogna ricorrere sono di solito poco conosciute e non utilizzate dagli insegnanti di arti marziali che, per la stragrande maggioranza, sono dediti ad un allenamento di tipo più sportivo. Negli stili d'arti marziali più noti si tenta di ottenere tale istintività tecnica, legate anche alla reattività, solo con la ripetizione infinita di movimenti di attacco e difesa ma non esiste una metodologia chiara insita nello stile stesso. Immaginiamoci perciò quanti anni d'allenamento ci vorrebbero e quante migliaia di ripetizioni andrebbero fatte prima di ottenere un risultato discreto, con il rischio però di non sapere reagire prontamente di fronte al pericolo?

Ci sono voluti molti anni di tempo perduto e tante delusioni per comprendere che quella non era la strada giusta e che forse non mi sarebbero bastati 15 o 20 anni per riuscire a istintivizzare qualche tecnica utile per portare la pelle a casa.

Alla base del XX c'è invece un tipo di training chiamato XX in cui viene sviluppata una reattività veloce ed una istintività tecnica non legata al pensiero razionale o a schemi tecnici fissi. Il praticante è così libero (fisicamente e mentalmente) di reagire alle pressioni indotte dall'avversario sugli arti (braccia e gambe) affidandosi esclusivamente alla sua sensibilità. Il XX rappresenta così la migliore risposta per il combattimento reale da strada dove non esistono regole o limitazioni arbitrali e dove è importante rispondere all'offesa con estrema velocità; tant'è che i praticanti vengono spesso esaminati dagli insegnanti in base al tipo di training XX.

Tutto il sistema XX è basato sulla realtà del combattimento e non ci sono mimiche assurde. La verifica dell'efficacia dei colpi e della velocità di reazione è all'ordine del giorno, mediante apposite protezioni e nelle condizioni più disparate: in piedi, a terra, posti in un angolo, da seduti ecc. Vorrei inoltre sottolineare il ruolo della prevenzione contro aggressioni di ogni tipo; il saper tirare calci e pugni viene dopo, quando ormai si è alle strette! In definitiva, praticare un sistema che come XX addestra di routine anche la mente è estremamente vantaggioso.

Il XX utilizza tutte le parti del corpo come armi ma è pur vero che acquisendo un po' di esperienza in questo sistema di autodifesa si riesce ad usare il corpo nella sua interezza come un'arma. Un esempio: se una persona che pesa 50 kg . Viene aggredita da un'altra che pesa il doppio, può, utilizzando i principi del XX, tirare un pugno o difendersi con qualsiasi altra tecnica non unicamente con la sola forza muscolare ma con tutto il peso del corpo, rendendo la tecnica devastante!

Non dobbiamo dimenticare che fu proprio un leggendario praticante di XX, Bruce Lee, che mostrò per la prima volta sugli schermi il famoso e devastante pugno con il pollice.

Del resto è impensabile che durante un'aggressione si abbia il tempo o ci si trovi spontaneamente in una postura del corpo che ci permetta di caricare un colpo come viene fatto nella maggior parte degli stili di combattimento. Bisogna riuscire a tirare un colpo in qualsiasi condizione o postura ci si trova, esplodendo in modo tale da portare la nostra velocità di movimento da zero al massimo oppure caricare preventivamente l'arto da usare per il colpo. Una perdita di tempo potrebbe esserci fatale. Ma per ottenere questo non dobbiamo dimenticarci che dobbiamo rimanere costantemente rilassati perché se ci irrigidiamo, come di solito accade a tutti istintivamente di fronte al pericolo, è finita! La nostra reazione sarà lenta come quella di una lumaca. Bisogna quindi fare attenzione a cambiare atteggiamento mentale, imparando a muoverci in modo fluido e rilassato, per essere più veloci ed efficaci, non dimenticando che la contrazione dell'arto che esegue il colpo va fatta solo ed esclusivamente nell'istante di contatto con il bersaglio che stiamo tentando di colpire. Negli attimi successivi al colpo bisogna tornare in quello stato di rilassamento che ci perme6tte di proseguire la nostra offensiva colpendo ripetutamente a mo' di mitragliatrice.

Ciascuno di noi ha in sé le capacità per fare ciò che è stato descritto, ma solo il XX praticato correttamente consente di sfruttare a pieno tali potenzialità. La verità è che abbiamo disponibile un Jumbo (il nostro corpo) ma è come se fosse stato messo in mano a primitivi incapaci di accendere il motore.
Ultima modifica di Bendo il martedì 16 maggio 2006, 18:11, modificato 1 volta in totale.
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Re: Pericolo - Rezione

Messaggioda mephistophele » martedì 16 maggio 2006, 17:42

Bendo ha scritto:Ciascuno di noi ha in sé le capacità per fare ciò che è stato descritto, ma solo il XX praticato correttamente consente di sfruttare a pieno tali potenzialità. La verità è che abbiamo disponibile un Jumbo (il nostro corpo) ma è come se fosse stato messo in mano a primitivi incapaci di accendere il motore.


Pensate a quello che possiamo fare con la mente.................
Non mi fidavo dell'avantreno e così ci ho messo una ruota in più!

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Messaggioda Goldrake » martedì 16 maggio 2006, 20:21

Tranquilli, ....tranquilli... è t u t t o ok! con calma... tutto passa...

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Messaggioda fonzie82 » domenica 21 maggio 2006, 15:34

Famnmi indovinare, si tratta di XX et similia? :wink:

Lo stile con cui ne parla è quello... :matto:
- Dottore, dottore, è grave?
- Lei ha la daytonite acuta, si cura solo con 675 cc di Triumph!

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Messaggioda Bendo » domenica 21 maggio 2006, 16:47

fonzie82 ha scritto:Famnmi indovinare, si tratta di XX et similia? :wink:

Lo stile con cui ne parla è quello... :matto:


Niente pubblicità a costoro. La mia riflessione voleva essere di tipo differente.
Quanta preparazione ci mettiamo quando guidiamo?
Siamo preparati a fronteggiare le situazioni che si possono creare guidando il nostro veicolo? Siamo in grado di controllare la moto / auto alla velocità a cui stiamo andando?
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Messaggioda MarcoH03 » lunedì 22 maggio 2006, 23:57

Bendo ha scritto:
fonzie82 ha scritto:Famnmi indovinare, si tratta di XX et similia? :wink:

Lo stile con cui ne parla è quello... :matto:


Niente pubblicità a costoro. La mia riflessione voleva essere di tipo differente.
Quanta preparazione ci mettiamo quando guidiamo?
Siamo preparati a fronteggiare le situazioni che si possono creare guidando il nostro veicolo? Siamo in grado di controllare la moto / auto alla velocità a cui stiamo andando?


Mah, secondo me no. Come dice l'articolo di quei signori XX , che non conosco e quindi non so a cosa si riferisce, avere la giusta reazione ISTINTIVA è una cosa difficile. Esempio: se mentre sei piegato e apri il gas la moto ti parte dietro, d'istinto ti viene di togliere gas, magari invece dovresti solo dosarlo o, nel peggiore dei casi (leggi possibile disarcionatura) tirare la frizione. Il valerossi quest'istinto ce l'ha, ma lui passa la vita sulla moto. Ecco, credo che la pratica si una buona cosa, più km fai e più situazioni "vivi" e meglio reagirai d'istinto nelle nuove situazioni che ti si presentano. Si tratta in pratica di addestrare a dovere la "rete neurale", tramite esperienze, non vedo altro modo. :wink:
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Messaggioda Bendo » martedì 23 maggio 2006, 1:26

Esatto, e proprio qui volevo arrivare.
Per andare "discretamente" ed essere preparati bisogna fare molti km. Avere molta esperienza. E quindi SOPRATTUTTO nei primi ANNI di guida, tenetevi sempre moolto più margine di quello che suggerisce l'istinto. Andate in pista a testare le condizioni limite della vostra guida e della moto che guidate.
Non è possibile allenarsi alla guida se non guidando. E se potete fatelo anche con mezzi differenti, in modo da essere in grado di apprezzarne le differenze, le caratteristiche, i limiti. Sopratutto andate in pista se vi è possibile.
E' la palestra migliore e vi aiuta ad allenare il vostro cervello alla velocità.
Insostituibile per guidare in sicurezza.
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