Ginopilotino ha scritto:L'avevo letto anch'io l'articolo su Due Ruote, personaggio molto affascinante. Mi spiace, era uno che andava forte ma non era un pirla. ma ne ha incontrato uno...
Ciao mi meraviglio che sei un moderatore, per iscriversi bisogna acettare le condizioni e riporto ...
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Dare del pirla ad una persona che no si conosce e non si conoscono i fatti non mi sembra molto corretto, sembra proprio che dalle testimonianze lo Scorpione fosse proprio contromano in curva ma non riuscì ad rientrare in tempio centrando in pieno l'altro, il mio amico Diego.
Riporto un pensiero di un amico che stà vicino a Diego in questo periodo e che io condivido...
Cari amici motociclisti vorrei dire la mia su Adriano Pieri detto lo scorpione e l'incidente che lo ha visto protagonista in negativo.
Sono Paolo e sono di Rimini , amante come voi che leggete delle due ruote , e della moto in genere in ogni sua forma, ma sopratutto sono amico di Diego, il ragazzo di 35 anni coinvolto con Adriano nell'incidente.
Non ho conosciuto il Pieri ma mi dispiace come persona della sua morte, penso ai suoi cari, al vuoto che ha lasciato , e come motociclista provo tanta rabbia nel pensare a quale tributo di dolore siamo costretti ,noi delle moto a ogni stagione.
Chi mi conosce sa quanto amo andare libero per strada con la mia vecchia CB650 e fare anche delle belle pieghe, ma sempre nel rispetto delle regole della sicurezza ,prima di tutto, la mia e quella "sacra" degli altri.
Sicurezza abbiamo detto, la stessa che il Pieri troppo spesso non rispettava, visto i diversi incidenti che ha avuto.
Credo che scambiare la strada per una pista è il più grande errore che uno può fare , se poi è il solo che ne paga le conseguenze pazienza , possiamo dire che se l'è cercata, ma quando investi un'altro solo perchè vuoi fare "il tempo" è da criminali.
Come altrimenti si può chiamare uno che non ha rispetto della vita altrui? Dispiace come uomo e motociclista esprimermi cosi, ma come amico di Diego non trovo altri aggettivi adatti.
Forse non sapete che Diego è stato in coma per venti giorni, ha avuto bisogno di 13 litri di sangue in quanto lo perdeva in continuazione essendo tutto rotto dentro e fuori, la gamba sinistra, quella dell'impatto devastata, non hanno trovato parte del femore e sono ricorsi alla banca delle ossa e ricostruita con placche di metallo, il braccio sinistro ha tutti i legamenti rotti e non lo muove quasi più, la milza è la prima cosa che gli hanno tolto, sono passati oltre tre mesi e ancora non si muove dal letto, sua moglie vive in ospedale con lui e il figlio Luca piange perchè il papà non si muove e non gioca con lui.
Parlando con i medici mi hanno detto che ci vorrà un anno di terapia fisica perchè possa riprendere a camminare e muoversi bene, senza sapere oggi se ternerà "normale", se potrà correre con Luca come fanno tutti i babbi.
Forse questo Adriano non lo voleva , sicuramente non lo prevedeva visto che era il mago di via Maggio , ma questo è accaduto, ma ha fatto un errore e ora non facciamolo passare come un eroe morto che ha sacrificando la propria vita per qualche sogno, era solo un uomo che ha buttato la sua vita in una curva, e che ha causato un mare di dolore in un'altra famiglia .
Paolo e Andrea amici di Diego
da Andrea
Condivido pienamente il pensiero di Paolo aggiungo che mi preoccupa che la stampa (qualche rivista di moto) trovi spazio per un articolo che parla di una persona detta "il mago di via maggio" come un eroe, invece di promuovere la sicurezza.