Riassumendo quello che ho letto nei vari dizionari potrei scrivere questo: "Vivace inclinazione per lo più lodevole o ad ogni modo non riprovevole, che può anche tradursi in entusiastica e totalitaria dedizione"...
Perchè questa piccola indagine? Bene, vi spiego il percorso seguito. Nella sezione "angolo serio" si è discusso in un 3ad recente sulla funzione terapistica che ha la moto sul nostro animo. In uno un pò meno recente si discuteva sul valore dell'andare in moto rispetto ai rischi che esso comporta (anche se il senso iniziale non voleva propriamente essere questo, ma l'argomento si è dipanato in questo modo). E allora?..voi potreste dire! E allora io vedo un profondo legame tra i due argomenti, un legame che immediatamente mi spinge verso un'altra riflessione: "Cosa si intende per passione verso una tale cosa?" "Sono connaturate nella passione stessa alcune distorsioni del nostro essere?"
Prima di dire la mia, faccio notare che la definizione di passione scritta sopra sarebbe un pò incompleta, se non altro perchè successiva ad una accezione diversa del termine, forse originaria, e cioè: "Sofferenza fisica e spirituale" E' chiaro che un grande uomo vissuto circa 2008 anni fa è stato uno dei maggiori esponenti della Passione propriamente detta, che nulla ha a che vedere con le nostre moto, anche se spesso le definiamo "croce e delizia"..per non parlare poi del rapporto con l'altro sesso..ma non scherziamo col blasfemo..
C'è un non so che di patimento nelle passioni, magari perchè ci arrovella nel tenergli dietro, magari perchè ci distraggono da quella che dovrebbe - a detta poi di chi è da capire - la vita "SERIA", magari perchè ci si vergogna un pò nell'essere così tormentati..tutte cosette che danno un pò di patos..(appunto!)
Ma la vera domanda, forse un pò scomoda, è questa: "La passione DEVE essere PURA, o può rappresentare un mezzo con cui colmare una nostra DEBOLEZZA?".."E' la passione che ci provoca irrequietezza, o da afflitti ci appassioniamo a qualcosa?".. "Siamo noi che dobbiamo contenerla attivamente e adoperarci per persegiurla o può diventare essa stessa un contenitore dentro il quale riversare delle frustrazioni che derivano da qualcosa che non abbiamo il coraggio di ammettere a noi stessi?" "Bisogna che sia la passione stessa che ci faccia perdere il sonno oppure, se non dormiano per un qualsivoglia motivo, abbiamo bisogno di una passione?" "Bisogna essere sereni per iniziare una passione vera?" Per Zaratustra (lo conoscete quello lì?) l'oltreuomo è senza passioni? Toglierci una passione significa liberarci o ammazzarci definitivamente?
L'ultimo interrogativo potrebbe essere: "E' necessario operare una netta distinzione tra i due atteggiamenti, o possono convivere entrambi nella stessa definizione?"
Voi potreste dirmi: "Chi se ne frega, io vado in moto e basta" Ma noi siamo fighi o appassionati?
Mi piacerebbe sapere come la pensate e come può andare a finire un 3ad che potrebbe diventare spinosissimo..
Vi saluto!